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L'insegnante di Yoga


Elemento grafico

 


Luciana Zangheratti pratica yoga dall’84. Ha fondato con alcuni amici l’Associazione Ananda yoga nel ’94. Sta dedicando la sua vita alla diffusione di questa antica disciplina che racchiude in sé un’infinita saggezza.

 

Foto Luciana Zangheratti

 

Il suo pensiero

Quando mi guardo intorno, vedo l’intervento dell’Energia Creatrice in ogni cosa.
Sento che noi creature abbiamo lo stesso dono: siamo qui per creare Bellezza, Armonia e Pace.
Penso che la ricerca di Perfezione sia lo scopo primario della vita.

Credo che ognuno abbia dei doni da portare agli altri per farli stare meglio, farli gioire.

Lo yoga è ricerca. Una continua ricerca per capire chi siamo veramente. Un tentare di fare nel miglior modo, capire il senso profondo dell’esistere, con l’aiuto degli insegnamenti dei grandi maestri. Amo lo yoga perché non da risposte prefabbricate sul senso dell’esistenza, non dice di possedere la verità, non è dogmatico. Insegna a trovare dentro se stessi la verità.

Cerco di andare oltre la mente per scoprire la mia vera natura. È oltre il pensiero che esistiamo davvero. La mente, spesso mente! L’intento è avvicinarsi alla purezza del cuore che avviene dopo aver purificato il flusso frenetico dei pensieri. Accade a poco a poco praticando. Come un fiore che ad un certo punto sboccia e dona il meglio di sè, il suo colore e il suo profumo. Così, anche noi apriamo il cuore e finalmente amiamo.

Per ora ho compreso questo. Siamo qui per amare noi stessi e gli altri. Siamo fatti d’amore. Ogni cosa è amore. Ogni persona. Ma lo abbiamo dimenticato. Scopo dello yoga è farci ricordare.

 

 

Il suo percorso yogico

Esperienze yoga diverse, sin dall’86, con l’incontro del maestro indiano Dharmarama (a Torino, presso l’associazione culturale italo/indiana) l’hanno arricchita e plasmata. Ha approfondito diversi metodi, in particolare quello "Satyananda", di cui ha seguito una formazione biennale. Metodo molto diffuso grazie a Paramhansa Satyananda che ne ha fatto la prima università dello yoga.

Successivamente ha avuto il piacere d’incontrare il metodo "Yogananda" che ha sperimentato andando più volte ad "Ananda", centro yoga vicino ad Assisi. Paramhansa Yogananda fu tra i primi maestri a venire in occidente ad insegnare lo yoga.

Luciana ama definire il suo yoga “evolutivo”, perché la sua è una ricerca continua. È uno yoga come… di filigrana, che si compone a poco a poco, attingendo da menti illuminate. E sempre più, dentro se stessa.

Le sue linee guida sono quelle della tradizione dello yoga classico relativo agli insegnamenti di Patanjali, maestro vissuto intorno all’anno 1000 (la datazione è molto incerta) che ha codificato tutti gli insegnamenti dello yoga, fino ad allora avvenuti solo oralmente. Ne ha fatto un trattato di impareggiabile completezza dal titolo “Yoga Sutra” a cui, da sempre, quasi tutte le scuole fanno riferimento.

Tali linee guida le sono state in particolar modo trasmesse nella quadriennale formazione all’insegnamento dello yoga presso l’Isyco (Istituto per lo Studio dello Yoga e della Cultura Orientale). Proseguito poi con un corso di approfondimento con Aurelia Debenedetti profonda conoscitrice dello yoga e allieva di importanti maestri come Jerard Blitz e Sri Sribashan.
Altra fonte di innovativa ispirazione, per quanto riguarda la didattica dello yoga, è stata quella di uno dei pionieri dello yoga in Italia: Antonio Nuzzo.

 



Foto Luciana che medita


"Come un fiore, anche noi, piano piano, sbocciamo a noi stessi, alla parte migliore di noi, al nostro Cuore"

 

 

 

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