Lo Yoga
Lo yoga …. questo SCONOSCIUTO
Dello yoga, in occidente, si sa che fa bene. Innanzitutto al corpo, che flessibilizza, tonifica, rilassa, e questo è già tantissimo, perché attenua e a volte risolve molte malattie psicosomatiche, riequilibrando tutti i vari sistemi (endocrino, nervoso, circolatorio, etc.).
Ma c’è di più. Dona a poco a poco la conoscenza di noi stessi. Un "noi" inesplorato e sottostimato.
Un "noi" tutto da crescere o da accrescere. Un "noi" che è già tutto qui, nell’essenza del cuore. Occorre solo purificare la mente da ciò che non serve, in particolare paure e condizionamenti. Togliere tutto ciò che ostacola il rivelarsi di questo ineffabile "noi".
Proprio come le nuvole nascondono il sole, così la nostra mente è ingombra di pensieri parassiti, oscura la nostra bella luce, la nostra chiarezza, la nostra amorevolezza.
Lo yoga opera una strategia contro i pensieri disgreganti, condizionanti, che sono tossine psichiche.
Producono effetti negativi nel corpo, condizionando i processi bio-chimici. Se non trasformiamo i pensieri negativi, sarà di poca utilità anche l’attenzione al corpo. La malattia è quasi sempre dovuta a conflitti esistenziali. Lo yoga aiuta a comprendere se stessi e il senso della vita.
Così come per fare un lungo viaggio in auto, dobbiamo avere una buona padronanza del veicolo, se no rischiamo di danneggiarci, così nel lungo viaggio della vita, perché scorra senza troppi ostacoli, dobbiamo imparare a padroneggiare i nostri mezzi: corpo, mente, emozioni.
Lo yoga produce un processo continuo di trasformazione. Un’azione avvolgente su ogni piano.
Ci sarà sempre più equilibrio. Questa forza portante ci guiderà nella giusta direzione. Se prima eravamo come barche in mezzo al mare e non conoscevamo la direzione del porto e continuavamo a remare inutilmente, ora lo yoga ci dà la direzione. Capiremo la dimensione globale e non solo le piccole cose del quotidiano.
L’obiettivo è scoprire quell’energia, quella pulsione che è nel nostro cuore; il messaggio personale che ognuno di noi ha da portare. Occorre costruire un percorso tenendo conto di tutto ciò che c’è nel presente, mettendo da parte le paure e cercando di capirne l’origine.
Occorre costruirsi. Come una perla. La perla si crea da un frammento organico o da un granello di sabbia che si inserisce all’interno della conchiglia. Affinché la perla diventi tale, occorre un processo fisiologico lungo. Così la nostra Essenza, il nostro essere Frammento di un Tutto, come un seme, ha bisogno di essere coltivato perché tutte le sue potenzialità emergano. Ed è uno sforzo cosciente. Un processo fisiologico ma sottile, che riguarda l’evoluzione dell’anima. Molto lentamente questo seme si sviluppa con l’esperienza e comincia ad emanare la sua Luce. Il suo Amore.
Lo yoga è un cammino verso questa Luce. Verso questo Amore. È un modo per stare con sé, lontano dalle proprie paure e vicino alla Fonte, quell’Energia che tutto anima e sostiene.
Scopo primario dello yoga è riportarci a “Casa” nella profondità di noi stessi, a percepire questa Forza che ci guida, a divenire tutt’uno con Essa. Sempre più in pace con se stessi e con il mondo. Un’esigenza che urge in questo nostro tempo “folle”. Le parole, i gesti, le azioni, sono come intrisi, molto spesso, di aggressività e privi di amorevolezza e compassione per l’altro.
Dedicarsi allo yoga significa soprattutto voler fare passi in avanti nella ricerca del perfezionamento di sé, della propria natura essenziale. Si scioglie così, a poco a poco, il legame con la sofferenza.
Da sempre, in modi diversi, tutti i più grandi maestri yoga e ora anche la scienza, ci dicono che siamo un tutt'uno con l'Universo, tutte scintille di un grande fuoco o raggi di uno stesso sole.
Questa antica disciplina ci riporta a riscoprire in noi tutto ciò.
Come si pratica?
Asana
Inizialmente la pratica avviene attraverso esercizi dinamici allo scopo di preparare il corpo alle posture chiamate "Asana" e cioè posizioni che vanno mantenute in modo stabile e confortevole respirando lentamente. Praticate in questo modo agiscono in profondità riequilibrando il sistema nervoso e la nostra energia.
La gentilezza amorevole verso noi stessi che s'impara ad applicare durante gli esercizi o asana fa la differenza.
Occorre capire bene che non è una questione di "riuscire a toccarsi la punta dei piedi" ma di osservarsi mentre ci si allunga piacevolmente nella direzione dei piedi. Ci si ascolta, si accettano le eventuali rigidità e a poco a poco s'impara ad abbandonarsi. Le nostre aspettative di perfezione si dissolvono piano piano. Ci si conosce e ci si accetta per come si è. E si ringrazia sempre più per questo corpo, e per la vita, senza più lotta, senza l'ego che dice: "devo riuscire!".
Nel tempo, la mente si fonde con l'Infinito e non si è più attaccati dalle coppie di opposti: attrazione e repulsione, che tanto disturbano il nostro equilibrio. Si sperimenta uno stato di profonda pace.
L'uso corretto del respiro
Pranayama
Il respiro: un semplice, spontaneo atto terapeutico. È il modo essenziale con cui il nostro organismo si nutre.
Possiamo stare a lungo senza mangiare o bere, ma senza respirare… no! Respirare in modo pieno, completo, come insegna lo yoga, purifica, rilassa ed aiuta a disintossicare il corpo.
Dopo aver imparato la corretta respirazione yogica o completa, ci si esercita per allungare la respirazione per poi prolungare le fasi di apnea piena e vuota. Più riusciamo ad allungare questi tempi, più la mente si calma ed è pronta per la concentrazione, lo stadio successivo che ci apre la porta alla meditazione.
S'impara anche l'importanza di respirare col naso. Il naso non serve solo per respirare ed annusare. È uno strumento per modificare l’attività del cervello.
Lo yoga insegna che il nostro corpo è permeato da una fitta rete di canali energetici, tre dei quali molto importanti. Due scorrono attraverso le narici. Quando nella narice sinistra si ha un flusso maggiore di aria, allora predomina il canale energetico Nadi Ida. Se prevale un flusso maggiore nella narice destra, prevale Pingala nadi. Se il flusso nelle due narici è uguale prevale Sushumna nadi e le energie di Ida e Pingala fluiscono nel suo interno. Le polarità si fondono. Tutti gli opposti si uniscono: sole luna, positivo negativo, cielo e terra.
Non siamo più disturbati dal mondo duale (odio-amore, successo-fallimento).
Ida Nadi è collegata all’emisfero destro: all’inconscio, alle emozioni, alla creatività, all’intuizione. Al sistema parasimpatico. Pingala nadi è collegata all’emisfero sinistro: all’intelletto, alla razionalità. Al sistema nervoso simpatico.
Dall’armonia o equilibrio dei due emisferi, che sono come un uomo e una donna interiori, nascono tutte le nostre qualità.
A livello sottile, tutte le nostre attività, sono interessate da questa alternanza, che dovrebbe avvenire ad ogni ora circa, per il mantenimento di una buona salute.
Con l’approfondimento delle tecniche respiratorie yoga (Pranayama), è possibile manipolare la predominanza delle Nadi Ida e Pingala.
Il rilassamento
Yoga Nidra
È importante ed auspicabile imparare a rilassarsi molto in profondità. È un’arte. S’impara piano piano. Spesso ci si riposa o si dorme senza eliminare le tensioni e ci si alza già stanchi.
Avviene un rilassamento profondo solo quando s’impara ad abbandonarsi in modo consapevole. Allora il cervello emette onde alfa, le onde del rilassamento. È questa fase che determina lo stato di benessere, che rigenera il corpo e ristora la mente. È molto più benefica del sonno normale e crea una soglia per stati superiori di coscienza.
La meditazione
Dhyana
La mente in meditazione è come un cielo senza nuvole. Una mente senza più pensieri è il culmine della pratica.
Sono infinite le tecniche meditative per raggiungere questo stato. Molte si basano su esercizi di respirazione, altre sulla concentrazione su suoni o immagini.
Lo yoga, nel fondamentale testo "Yoga sutra" di Patanjali, viene definito "l'arresto delle modificazioni mentali".
È quel “qualcosa” che ci porta dentro a toccare la nostra profondità, e che spuria i nostri pensieri.
Così come il corpo ha bisogno di essere ripulito e purificato, così anche la mente ha bisogno quotidianamente di essere dilavata. E quando il mare della mente è calmo... la vela delle parole è immobile.
C'è silenzio. Un silenzio che rivela amore. Ed è la fine della sofferenza.
I benefici della pratica meditativa sono riconosciuti dalla scienza e sono molteplici:
- Attenua lo stress;
- Alleviando i sintomi dell'ansia e della depressione;
- Rallenta il processo di invecchiamento delle cellule;
- Abbassa la pressione ed è più riposante del sonno;
- È un potente antidolorifico ed antinfiammatorio.
Riassumendo: lo yoga mira a riequilibrare ogni aspetto del nostro Essere: fisico, energetico, mentale, emozionale e spirituale, affinché possa emergere quello stato di pace, già presente in noi,
ma offuscato dal vivere frenetico e disordinato.
A cosa serve a livello fisico?
A livello fisico, anche la scienza ha da tempo dimostrato che praticare yoga dà benefici tangibili in virtù dell'equilibrio che si crea nel sistema nervoso ed endocrino.
Questi benefici, a loro volta, apportano un equilibrio generale, contribuendo al benessere fisico.
Lo yoga agisce favorevolmente sull'apparato muscolare, migliorando l'elasticità e l'allungamento. Diminuisce le tensioni muscolari e dei tendini. Agisce sulle articolazioni e sulla postura.
È un "massaggio" agli organi interni (migliore vascolarizzazione ed eliminazione delle tossine). Si ottiene un miglioramento della concentrazione.
Il rilassamento - un'eccellenza nella pratica - neutralizza lo stress, allevia depressioni ed ansie ed è un forte e decisivo coadiuvante nel trattamento dei disturbi psicosomatici.
Attraverso le diverse tecniche di respirazione, s'impara a ricaricarsi, oltre che di ossigeno, anche di energia vitale. Questo dà forza, placa le emozioni negative e calma la mente.
Un mezzo per migliorare e mantenere la salute in un mondo sempre più stressante e stressato.
Cosa si può ottenere?
Aldilà dei benefici sulla salute, lo yoga ci dona un nuovo modo di Essere.
I suoi principi di base (regole di etica e di comportamento) ci forniscono strumenti per contrastare, o meglio, per armonizzare il disagio sociale. Questo perché la pratica ci consente di connetterci con il nostro vero Io.
Armonia, compassione e amore è ciò che matureranno.
Nella nostra sede, che chiamiamo spesso "Nido di Silenzio", si pratica lo yoga in piccoli gruppi. Questo dà modo all'insegnante di seguire da vicino ogni praticante. L'atmosfera è sempre silenziosa e quieta.
È importante non praticare lo yoga dopo i pasti evitando così alla digestione di interferire con le tecniche di rilassamento di meditazione.
È importante altresì la puntualità negli orari per mettersi a proprio agio, evitare le situazioni stressanti e non disturbare le altre persone.
Chi può praticarlo?
Tutti possono praticarlo, poiché può aiutare ad alleviare ogni tipo di disturbo. S'impara ad ascoltare sé stessi e i propri limiti e a rispettarli. Inteso in questo modo, lo yoga è per tutti.
È indispensabile un certificato medico ed un colloquio preventivo con l'insegnante.